Cura idropinica.

Per cura idropinica si intende la somministrazione di acqua termale come bibita a scopo terapeutico.

Con il medico termale viene determinata la quantità di acqua termale da bere, in quale orario, in quanto tempo, tenendo conto dell’obiettivo terapeutico e delle condizioni generali del paziente. Il ciclo di terapia a scadenza giornaliera non dovrebbe essere inferiore a due settimane. In genere viene eseguita a digiuno, meglio se al mattino, e comunque sempre a digestione ultimata. In questo modo si evita l’interferenza con i processi digestivi e si favoriscono le azioni biologiche e gli effetti terapeutici indotti dall’acqua termale.

L’esperienza clinica e sperimentale concordano nell’attestare che la cura idropinica effettuata presso la stazione termale non solo trova una più consona collocazione, ma soprattutto è in grado di raggiungere risultati terapeutici più significativi e incisivi.

Diventa così un momento di educazione nutrizionale in relazione a un corretto apporto idrico sia quantitativo che qualitativo.


L'azione terapeutica:


Sull’apparato uropoietico: azione diuretica, prevenzione della formazione di calcoli, regolazione degli stadi iperuremici (acido urico).

Sullo stomaco: riduzione degli stati irritativi della mucosa gastrica, con azione regolatrice dell'attività secretiva e motoria dello stomaco.

Sul duodeno, fegato e vie biliari: azione di stimolo della produzione di enzimi digestivi pancreatici; riduzione dell’azione lesiva mediata dai radicali; stimolazione e regolazione del flusso biliare.

Sull’assorbimento intestinale: miglioramento della funzione epato-biliare pancreatica e della componente secretiva gastrica. Facilita l’attività digestiva e promuove l’attività assimilativa.

Infine, è un ottimo coadiuvante nella terapia dell’ipertensione arteriosa.